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Jens Stoltenberg, Aldo Moro Rapito, Referendum in Crimea: gli anniversari geopolitici del 16 marzo

Carta di Laura Canali - 2018

Carta di Laura Canali – 2018

Avvenimenti e personaggi che hanno fatto la storia il 16 marzo.

a cura di Lorenzo Noto

Oggi in Lituania è il “giorno dei knygnešiai”, i contrabbandieri di libri tra il 1864 e il 1904 simbolo della resistenza alla russificazione imposta dagli zar.


Oggi si celebra in Lettonia il giorno della Legione lettone, branca delle Waffen-SS. La commemorazione, a partire dal 1998, è stata spesso criticata; c’è una forte divisone tra chi sostiene che la Legione fosse parte dell’esercito della Germania nazista e chi la percepisce come unità militare che ha difeso il paese contro l’esercito dell’Unione Sovietica.


I legionari che a marzo ricordano la partecipazione lettone a fianco della Germania nazista non sono particolarmente scoraggiati dalle autorità locali. La manifestazione viene spesso vietata, ma alla fine tollerata e protetta dalle forze dell’ordine, preoccupate di non farla entrare in collisione con quella antifascista che puntualmente scende in piazza per protesta.

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597 a.C. – Il sovrano di Babilonia Nabucodonosor II assedia la città di Gerusalemme e depone il sovrano Ioiachin. Al suo posto pone Sedecia a capo del Regno di Giuda.


1424 – Presso Trun, nella regione della Sursleva (Svizzera), viene stipulato il trattato della Lega Grigia, un’alleanza tra le comunità della Hinterrhein, della Sursleva e dell’Imboden. La confederazione che ne nascerà consoliderà quella stipulata dagli stessi cantoni nel 1395.


Dal nostro archivio, il numero di Limes dedicato allo Stato elvetico: L’importanza di essere Svizzera.


1517 – Il Concilio Lateranense V, aperto il 3 maggio 1512 da papa Giulio II, tiene la sua dodicesima e ultima sessione con papa Leone X.


Carta di Laura Canali

Carta di Laura Canali, 2012


1521 – L’esploratore portoghese Ferdinando Magellano raggiunge le Filippine nella prima circumnavigazione del globo. Magellano non riuscirà a completarla personalmente perché sarà ucciso a Mactan dagli abitanti dell’isola.


Carta di Laura Canali

Carta di Laura Canali, 2010


1930 – Muore Miguel Primo de Rivera, primo ministro spagnolo dal 1923 al 1930.


1935 – Adolf Hitler viola gli accordi di Versailles autorizzando il riarmo della Germania.


Nel suo discorso del 1933 al Reichstag Hitler era stato esplicito: «Il governo del Reich prenderà tutte le misure atte a garantire, d’ora in avanti e per sempre, l’omogeneità delle intenzioni politiche nel Reich e nei Länder». Infatti l’anno dopo i parlamenti dei Länder vennero disciolti e i Länder stessi – fino ad allora Stati sovrani d’una federazione – vennero trasformati in province alle dirette dipendenze del governo centrale.

La sensazione che oggi si ricava da questo documento è che si tratti più di un’esercitazione che di un vero e proprio strumento preparatorio per un incontro diplomatico. D’altra parte, dei Grandi Spazi si parlava e si scriveva soprattutto in termini di propaganda politica, il che non giovava certo alla precisione concettuale. Per questo Mathias Schmoeckel osserva ironicamente che i documenti ufficiali sui Grandi Spazi sembrano articoli di dottrina, e viceversa.

Continua a leggere: Il mondo secondo Hitler


1959 – Nasce Jens Stoltenberg, 13° e attuale segretario generale della Nato.


1968 – Guerra del Vietnam: i Marines Usa uccidono 347 civili vietnamiti nel villaggio di My Lai.


1976 – Guerra sino-vietnamita: tre settimane e sei giorni dopo aver invaso il Vietnam, l‘Esercito Popolare di Liberazione torna in Cina ponendo fine al conflitto tra Repubblica Popolare Cinese e Repubblica Socialista del Vietnam.


1978 – Le Brigate Rosse rapiscono Aldo Moro.


Per cinquanta di questi settant’anni abbiamo avuto la scusa della divisione del mondo in blocchi. Bisognava scegliere da che parte stare e noi siamo stati i più fortunati perché non abbiamo dovuto nemmeno scegliere. Hanno scelto gli altri per noi, con i diktat. A partire dai primi giorni del dopoguerra ci siamo vincolati anima e corpo a un rapporto di servitù in termini bilaterali che prescindeva sia dagli impegni del Piano Marshall sia da quelli della Nato. Ma nemmeno questo è stato fatto bene. Subito dopo il periodo di «amministrazione controllata» del dopoguerra e ai primi segni di guerra fredda, abbiamo accettato una divisione politica interna innaturale e deleteria che ha consegnato il potere centrale a politici succubi e corrotti, il potere periferico a formazioni filo-sovietiche e l’opposizione a eversivi nostalgici, fascisti, comunisti e frammassoni. Tutti gestiti e manovrati dai «liberatori» americani e sovietici impegnati in una guerra fredda che da noi è stata sempre calda. Quando gli equilibri politici sembravano deviare dal corso prestabilito ci siamo dilaniati con le insurrezioni armate, i tentativi di colpo di Stato e il terrorismo politico. In tutti questi anni abbiamo pensato di dimostrarci fedeli assecondando con la piaggeria qualsiasi pretesa americana e con il doppio gioco la paranoia dei sovietici.

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1988 – Saddam Hussein sferra un attacco con del gas al cianuro contro i cittadini curdi di Halabja uccidendo circa 100 mila persone.


1995 – Il Mississippi ratifica formalmente il XIII emendamento: a 150 anni dalla presentazione della legge voluta dal presidente Abraham Lincoln, è l’ultimo degli Stati federati ad approvare l’abolizione della schiavitù. Solo diciotto anni dopo si scoprirà che tale ratifica non aveva validità; l’operazione verrà ripetuta il 7 febbraio 2013.


La storia degli Stati Uniti è piena di simili episodi di ingiustizia razziale, occorsi di norma in tempi di crisi. Nei casi più noti, il governo americano non è stato solo incapace di proteggere i diritti delle minoranze, ma si è adoperato attivamente per la loro violazione. Molto più comuni, ancorché forse meno documentate, sono però le forme di discriminazione insite nei contatti quotidiani tra «bianchi» e «non bianchi»: pratiche talmente comuni e costanti da essere divenute, nel tempo, parte integrante della vita nazionale.

Come dimostrano gli esempi di cui sopra (e numerosi precedenti storici di analogo tenore), in momenti di profonda crisi la società americana ha sempre usato la razza come elemento stabilizzante. Per secoli, durante le guerre, le crisi economiche o i periodi di fermento sociale, il tema della «supremazia bianca», nelle sue varie declinazioni, ha rappresentato un punto di riferimento per la nazione. Ciò non implica che i periodi di prosperità siano necessariamente caratterizzati da una maggiore equità razziale: il razzismo, ancorato nel culto della supremazia bianca, è stato infatti il principale retroterra culturale della società statunitense per gran parte dei suoi due secoli di storia.

Continua a leggere: L’America non capisce il suo razzismo


2014 – La Crimea si esprime con un referendum a favore dell’annessione alla Russia con il 97,3% dei voti.


Cari amici, siamo qui riuniti oggi in virtù di una questione di vitale, storica importanza per tutti noi. Il 16 marzo si è tenuto un referendum in Crimea nel pieno rispetto dei meccanismi democratici e delle norme internazionali. Più dell’82% degli aventi diritto ha preso parte al voto. Di questi, oltre il 96% si è espresso a favore della riunificazione con la Russia. Questi numeri parlano da soli.

Per capire le ragioni dietro questa scelta è sufficiente conoscere la storia della Crimea e ciò che la Russia e la Crimea hanno sempre rappresentato l’una per l’altra. Tutto in Crimea ricorda la storia e l’orgoglio che condividiamo. Là sorge l’antica Kherson, dove il principe Vladimir fu battezzato. La sua opera spirituale di conversione all’ortodossia pose le fondamenta della cultura, della civiltà, dei valori umani che uniscono i popoli di Russia, Ucraina e Bielorussia.

Continua a leggere:‘La Crimea è Russia’


Dettaglio di una carta di Laura Canali

Dettaglio di una carta di Laura Canali, 2017


 

Ha collaborato Simone Benazzo.