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Alle otto di sera del 26 settembre del 1988 a Trapani, in contrada Lenzi, viene ucciso il giornalista Mauro Rostagno. Un commando di tre killer gli spara mentre, alla guida della sua Fiat Duna bianca, torna da Saman, la comunità socioterapeutca che aveva fondato insieme a Francesco Cardella. La colpa di Rostagno è quella di aver denunciato nelle sue trasmissioni sull’emittente locale Radio Tele Cine (RTC) il potere di Cosa Nostra in Sicilia e le forti collusioni tra mafia e politica locale, soprattutto a Trapani. Eppure solo dopo 25 anni la Giustizia ha stabilito che quello è stato un omicidio di mafia. Il 16 Maggio 2014, dopo anni di depistaggi, menzogne e illazioni, la Corte di Assise di Trapani ha condannato all’ergastolo il boss Vincenzo Virga e Vito Mazzarra, rispettivamente mandante ed esecutore dell’uccisione del giornalista. Quattro anni dopo, però, la Corte d’Assise di Palermo ha assolto Vito Mazzara, nonostante la presenza di sue tracce genetiche sui resti del fucile a canne mozze trovato la sera del delitto a pochi metri dall’auto dove Rostagno fu ammazzato