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La risoluzione, non vincolante, è stata approvata a larga maggioranza. Il premier israeliano evoca la Shoah: “Troppe persone in Europa non hanno imparato alcunché”. Bruxelles: il movimento di resistenza islamica “rimane gruppo terroristico: sentenza legale e non scelta politica”

STRASBURGO – L’Europa si muove sulla questione palestinese. E lo fa prima con la decisione della Corte di Giustizia Ue che ha chiesto di togliere Hamas dalla lista delle organizzazioni terroristiche e poi con un voto storico del Parlamento Ue sul riconoscimento della Palestina. Israele ha commentato con parole durissime le decisioni europee e Netanyahu è arrivato ad evocare la Shoah: “Oggi abbiamo visto esempi sconvolgenti dell’ipocrisia europea” ha detto il premier israeliano che ha aggiunto: “A quanto pare troppe persone in Europa, nella stessa terra dove 6 milioni di ebrei sono stati massacrati, non hanno imparato alcunchè”.

Il voto del Parlamento Ue. Il Parlamento Ue, con un voto a larga maggioranza, ha approvato a ampia maggioranza una risoluzione sottoscritta da quasi tutti i gruppi che sostiene “in linea di principio” il riconoscimento dello Stato della Palestina sulla base dei confini del 1967, appoggia la soluzione di due Stati con Gerusalemme capitale e esorta la ripresa dei colloqui di pace.

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La decisione arriva dopo il riconoscimento della Palestina da parte della Svezia (si tratta del primo paese europeo) e la mozione (non vincolante) dell’Assemblea nazionale francese dello scorso 2 dicembre (oggi anche il parlamento lussemburghese ha varato una mozione simile). La risoluzione è stata approvata con 498 sì, 88 no e 111 astensioni e ha visto la convergenza dei testi presentanti da cinque gruppi, quello del Ppe, del S&D, della sinistra Unita (Gue), dei liberali e dei Verdi, appoggiata anche da alcuni esponenti ‘grillini’ come Massimo Castaldo e Ignazio Corrao. E’ la prima volta che il Parlamento Ue assume una determinazione del genere, anche se il voto difficilmente avrà conseguenze concrete: la mozione infatti non sollecita gli Stati membri a riconoscere lo Stato palestinese senza condizioni ( nel testo si ricorda esplicitamente che “il riconoscimento dello Stato di Palestina rientra nelle competenze degli Stati membri”. Tra i contrari si segnala il leader degli euroscettici inglesi Nigel Farage, secondo il quale “il riconoscimento degli Stati è di competenza delle nazioni, non del Parlamento europeo che non ha questo potere: questo voto va annullato”. La delegazione di Forza Italia ha invece preferito uscire dall’aula al momento del voto.

Corte Giustizia Ue: Togliere Hamas da lista nera”. Ma la notizia destinata a far discutere è quella che arriva dalla Corte di Giustizia dell’Ue che ha annullato la decisione dell’Unione di iscrivere Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche. Una sentenza fondata su “motivi procedurali” che scatena l’ira del primo ministro israeliano: “Israele non accetta i chiarimenti dell’Ue che la decisione del tribunale su Hamas sia soltanto un tema tecnico. Ci aspettiamo che l’Ue prontamente ridefinisca Hamas come organizzazione terroristica”, ha affermato Benjamin Netanyahu. E Bruxelles, tramite la portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera, precisa in tempi rapidissimi che si tratta di “una sentenza legale, non una decisione politica”: il Consiglio può decidere di fare appello, nel frattempo “le misure restrittive restano in atto” e “questo significa che la Ue continua a considerare Hamas un’organizzazione terroristica”.

Il tribunale comunitario mantiene in vigore per tre mesi gli effetti dell’iscrizione di Hamas tra i gruppi terroristici, in modo da garantire il congelamento dei beni dell’organizzazione e da consentire un eventuale ricorso. Nel caso il ricorso ci sia, il termine verrà esteso fino alla conclusione del procedimento. I giudici di Lussemburgo sottolineano che la decisione non implica apprezzamenti di fondo sulla natura del Movimento di resistenza islamico che controlla la Striscia di Gaza.

Il legale di Hamas, Liliane Glock, si dice “soddisfatta della decisione”. Si felicita anche il Movimento di resistenza islamico: “E’ questa la correzione di un errore commesso dalla Ue nel 2003 – afferma Sallah al-Brdwail, un dirigente di Hamas, alla agenzia al-Quds – Il terrorismo è la occupazione (israeliana, ndr) e noi ne siamo le vittime”.

A fine 2001, sull’onda degli attacchi dell’11 settembre negli Stati Uniti, il Consiglio Ue istituì la lista nera delle organizzazioni terroristiche, contro cui è previsto il congelamento dei beni, iscrivendovi da subito l’ala armato di Hamas e quella politica nel 2003.

Convenzione Ginevra condanna insediamenti in Cisgiordania. La gioranta ‘nera’ di Israele è proseguita con la determinazione della IV Convenzione di Ginevra che ha approvato con una maggioranza di 126 Stati su 196 una dichiarazione nel quale si stabilisce la continua costruzione di insediamenti da parte di Israele in Cisgiordania e a Gerusalemme Est viola le sue responsabilità in quanto potenza occupante. Secondo il documento approvato, che conta 10 punti, la legge umanitaria internazionale dovrebbeessere rispettata anche nelle aree coinvolte nel conflitto israelo-palestinese. “Tutte le serie violazioni della legge umanitaria internazionale – si legge inoltre – devono essere indagate e tutti i responsabili devono essere portati davanti alla giustizia”.121318945-fe9ba3b5-7145-437c-a729-4707437ddaa4